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Campione d'Italia, exclave italiana in Svizzera

Il Lago di Lugano   Osservando una mappa del Ticino ed in particolare del Lago di Lugano ci accorgeremo ben presto della presenza di un piccolo territorio italiano completamente circondato da questo cantone della Svizzera.

   Si tratta del piccolo comune di Campione d'Italia, ampio appena 0,9 Km² e con una popolazione di quasi 2.000 abitanti; fa comunque parte dell'Italia e della provincia di Como (a cui appartiene Campione) anche la parte del Lago di Lugano adiacente, specchio d'acqua condiviso con la Svizzera.

   Ma come si è giunti a questa situazione? Si ipotizza che già in epoca romana il luogo fosse abitato, con testimonianze storiche successive di un insediamento longobardo durante il Medioevo, che venne convertito con successo al cattolicesimo nel VII secolo; nel 777 d.C. il testamento di Totone da Campione, membro di una delle famiglie locali di spicco, designava come erede universale dei terreni l'allora arcivescovo di Milano Tomaso, mentre con passaggi successivi Campione divenne di fatto un feudo dell'abbazia di Sant'Ambrogio di Milano.

   Questo status semi-indipendente, vista anche la posizione geografica di Campione, durò fino al 1797, quando i francesi invasero il territorio, che venne incorporato nella Repubblica Cisalpina appena fondata; in questi anni turbolenti, che portarono alla nascita nel 1861 del Regno d'Italia, Campione fu reclamato più volte dal Canton Ticino, che mirava ad una annessione nel suo territorio, tutto questo però senza successo, anche per la posizione di neutralità della Svizzera; Campione seguì perciò le sorti del resto della Lombardia.

   Fino al 1861 appartenevano a Campione anche i territori della Costa di San Martino e della Casaccia, situati sulla riva opposta rispetto al paese, che vennero ceduti in quell'anno alla Svizzera; in questa occasione si ridefinì inoltre con più precisione la linea di confine, che rispecchia quella attuale.

   Campione d'Italia ha assunto il suo nominativo odierno nel 1934, durante il periodo fascista, su richiesta del podestà di Campione avvenuta l'anno precedente; fino al 1865 la denominazione ufficiale era Campione d'Intelvi, in riferimento alla vicina Valle Intelvi, situata interamente in provincia di Como.

   Nonostante lo sviluppo limitato del territorio, lungo circa 2,5 chilometri e largo al massimo 650 metri nella parte centrale e meridionale, vi è una notevole differenza fra punto più basso (271 m. in riva al lago) e quello più alto (595 metri), questo perchè Campione d'Italia sorge proprio a ridosso delle montagne che sovrastano il Lago di Lugano.

   In linea d'aria la distanza minima dal resto del territorio italiano è di appena 700 metri, verso est ed il Monte Sighignola, l'unico confine stradale si trova invece a sud, con il comune svizzero di Bissone, e sono necessari circa 10 chilometri per raggiungere l'Italia e la già citata Valle d'Intelvi.

   Campione d'Italia era famoso soprattutto per il suo Casinò, dichiarato fallito a metà del 2018, per via degli enormi debiti verso il suo unico socio, il Comune, con pesanti conseguenze per l'intera popolazione residente, visto l'inevitabile dissesto finanziario causato all'ente pubblico.

   Vista la sua posizione, Campione d'Italia ha una forte integrazione economica con la Svizzera, vengono infatti accettati sia gli euro che i franchi svizzeri, è integrato nella rete telefonica elvetica e fino al 2019 apparteneva inoltre sia al sistema postale svizzero che a quello italiano, oltre ad essere stato sottoposto al regime doganale elvetico, con relativa imposizione dell'IVA della Svizzera, che lo configurava perciò come una zona extradoganale.

   Dall'1 Gennaio del 2020, su richiesta dell'Italia, Campione è entrato a far parte dell'area doganale dell'Unione europea, con la conseguente abolizione di zona franca di quest'exclave; d'ora in avanti ci saranno controlli doganali quando si entrerà nel comune o viceversa si andrà in Svizzera e si dovranno pagare le imposte (simili alla nostra IVA) sulla vendita di beni e servizi, anche se in maniera minore rispetto al resto d'Italia, visto che su gran parte dei prodotti queste saranno del 7,7% contro il 22% dell'IVA ordinaria italiana.



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