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Il Marocco autentico: sulle tracce di un viaggio che emoziona
Esiste un Marocco che non si trova sulle copertine patinate dei cataloghi turistici. È un Paese che si svela solo a chi ha la pazienza di perdersi tra i vicoli meno battuti, respirare i profumi dei souk lontani dalle rotte più affollate, accettare l’invito a bere un tè alla menta in una casa berbera e ascoltare storie antiche come le pietre delle medine.
Un viaggio sensoriale tra colori e profumi
Qui ogni angolo è un invito a perdersi in un’esperienza sensoriale che sa di cumino, curcuma, coriandolo e il misterioso Ras el Hanout, miscele che si diffondono nell’aria tra i banchi dei souk, come quelli di Taroudant o Tétouan. Non luoghi costruiti per i turisti, ma spazi vivi, dove la vita scorre tra il vociare continuo dei venditori, gli odori e i colori sgargianti di tessuti, tappeti e rame battuto.
Per vivere tutto questo senza stress, molti viaggiatori scelgono la comodità di viaggi organizzati, lasciandosi guidare da specialisti su percorsi meno battuti e quindi molto autentici, nelle piazze segrete come Rahba Kedima a Marrakech o nei cortili dei tintori, lontano dal frastuono delle attrazioni mainstream.
Città imperiali segrete e villaggi berberi
Accanto alle capitali imperiali famose, come Marrakech o Fes, ci sono gioielli celati agli occhi dei più, come Meknès, con i suoi mercati di artigianato locale e prodotti freschi, e Ouarzazate, la Hollywood del Marocco. Qui, tra mura di fango e kasbah intatte, si respira quel fascino antico che ha incantato registi di film leggendari. A pochi chilometri, Aït-Ben-Haddou custodisce storie rocambolesche di carovane e mercanti.
Salendo verso nord, ecco Chefchaouen, la città blu: un intricato labirinto di vicoli dipinti, piazze raccolte come Plaza Uta El Hammam e terrazze da cui osservare il Rif.
In questi luoghi il Marocco si racconta piano, concedendosi poco alla volta, e senza il filtro turistico che tende un po’ a uniformare tutto, o a rendere il folklore quasi una caricatura.
Dalle valli ai deserti, la natura che sorprende
Non solo città, souk e medine, il Marocco autentico infatti, custodisce anche una natura prepotente e incantevole. Nella Valle di Ourika, a un soffio da Marrakech, il profumo dei frutteti e il rumore delle cascate accompagnano chi cerca pace tra i villaggi berberi. Più a nord, le Cascate di Ouzoud offrono uno spettacolo grandioso: tre salti d’acqua per un tuffo in un angolo di foresta, tra uliveti e scimmie curiose.
E poi c’è il deserto. Sua maestà il Sahara, dove la notte si accende di magia, sotto un cielo punteggiato di stelle. Tra le dune dorate, come quelle dell’Erg Chebbi, si può dormire in tende tradizionali, ascoltare storie berbere intorno al fuoco e assaporare un tajine ipnotico tanto è profumato.
Oceano, souk e suggestioni
E se dune, cascate e avventure da mille e una notte non sono abbastanza, c’è l’oceano. Essaouira è un rifugio battuto dal vento, tra spiagge e antichi bastioni antichi. Qui il souk Jdid regala scorci autentici e mercati di artigianato dove è ancora piacevole contrattare per acquistare tessuti, spezie e ceramiche, senza la folla dei luoghi più inflazionati.
E se Agadir è la meta per chi cerca adrenalina tra dune e moto d’acqua, nei dintorni si celano spiagge segrete e silenziose come Taghazout, un paradiso per gli amanti della tavola da surf.
Un Marocco che resta dentro
Esplorare il Marocco più vero e caratteristico significa ascoltare la voce di un popolo fiero delle proprie radici, anche quando è solo uno sguardo a parlare, magari segnato dal nero kohl, o avvolto dal tagelmust, il misterioso copricapo dei tuareg.