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Gangkar Puensum, la montagna inviolata del Bhutan

Testo: Raul Montoleone

GANGKAR PUENSUM IN SINTESI

Altezza 7.570 m
Prominenza 3.049 m
Catena Himalaya
Coordinate 28° 2' 50" N
Coordinate 90° 27' 18" E
Stati Bhutan / Cina
Regioni Gasa (Bhutan)
Regioni Tibet (Cina)
Prima ascensione nessuna
Il Gangkar Puensum dal versante bhutanese   Esistono ancora montagne sulla cui cima l'uomo non ha mai messo piede? Certamente e non sono nemmeno poche; si tratta soprattutto di monti ubicati in aree remote, poco frequentate ed esplorate dall'uomo, come Antartide o Groenlandia e l'avvicinamento dei quali è già un'impresa piuttosto faticosa e logorante.

   In altri casi l'elevata difficoltà tecnica di scalata ha fatto desistere diversi alpinisti oppure non c'è mai stato interesse nell'arrampicarsi su un determinato monte, magari perchè vicino a numerose altre cime più 'appetibili'.

   La vetta più alta su cui tuttora non c'è traccia di impronte umane si trova nella più imponente catena asiatica e mondiale, l'Himalaya, che annovera 10 dei 14 ottomila, a partire da sua maestà Everest.

   Ma come mai nessuno è mai arrivato in cima al Gangkar Puensum, questo il nome della montagna alta 7.570 metri?

   Qualche tentativo di scalata c'è anche stato, fra il 1985 ed il 1986 ben quattro spedizioni hanno provato l'impresa senza riuscirci, mentre fino al 1983 il Bhutan non permetteva l'alpinismo sul proprio territorio.

   Il Paese asiatico è tornato indietro sulla sua decisione proibendo nuovamente dal 1994 le scalate di montagne alte più di 6.000 metri per rispetto delle credenze spirituali locali, provvedimento inasprito nel 2003 con l'interdizione completa all'alpinismo e quindi l'impossibilità di riprovare la complicata scalata a questa cima piuttosto maestosa.

   Osservando una cartina recente la cima del Gangkar Puensum sembrerebbe però ubicata in Tibet e quindi in realtà approcciabile, mentre la spedizione inglese fallita nel 1986 lo collocava completamente in Bhutan; la maggior parte delle fonti ed istituzioni lo pone lungo il confine.

   Nel 1998 una spedizione giapponese aveva ottenuto il permesso dall'Associazione Alpinistica Cinese, poi revocato per problemi politici col Tibet; l'anno seguente questo team ha comunque scalato con successo una delle cime secondarie, il Liankang Kangri (o Gangkar Puensum Nord), alto 7.535 metri, partendo ovviamente dal versante tibetano.

   Nell'attesa che venga definita con più precisione l'ubicazione della cima principale, il Gangkar Puensum continuerà a mantenere il primato di vetta più alta mai scalata (escludendo tutti i picchi secondari di monti già conquistati con successo) e gli spiriti himalayani potranno vegliare su questa montagna sacra, dopo che l'hanno protetta nei pochi anni in cui era possibile tentare una sua ascensione.




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