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Catania: all'ombra dell'Etna
Città millenaria – la tradizione ne fissa la nascita al 729 a.C. - Catania è il comune non capoluogo più popolato d'Italia, una delle 15 metropoli italiane nonché una delle più belle dell'intero Stivale. Facilmente raggiungibile dai tanti voli per Catania su volo24.it che quotidianamente uniscono la città di Sant'Agata a tutte le regioni, la città registra ogni anno un numero di turisti sempre alto. E c'è ben poco di cui stupirsi: ben poche sono, nel resto d'Italia, città che come Catania riescono a offrire un connubio così intenso di storia, arte, cultura, cucina e natura.
Basterebbe andare in spiaggia, immergersi nel mare siciliano e da lì guardare l'Etna per capire perché fin dall'antichità popoli di diversa stirpe, colore, razza e lingua amarono questo luogo, combatterono per difenderlo, guerreggiarono per conquistarlo.
A riprova di quanto in passato questa terra sia stato decisamente turbolenta, forse una maledizione per la sua bellezza, è il Castello Ursino. Costruito all'inizio del XIII secolo, è un possente baluardo a pianta quadrata progettata da Riccardo da Lentini per conto di Federico I di Svevia: la sua funzione era, naturalmente, una difesa militare della città da incursione di eserciti o scorribande piratesche.
Ma, facendo un passo indietro, sebbene i Greci abbiano lasciato qui – oltre ad una storia culturale senza pari – una delle città più belle del mondo antico, purtroppo non rimangono troppi resti o rovine della loro presenza. Più fortunate le rovine romane, che sorgono tutt'oggi qua e là per la città. Il Teatro romano, nei pressi di piazza San Francesco, risale a due secoli dopo la nascita di Cristo ed è ancora ben indovinabile nella sua forma originaria; l'Anfiteatro, meglio conservatosi, ad un lato di piazza Stesicoro, ricalca la forma eclittica del Colosseo, da cui non doveva allontanarsi troppo in quanto a forma e dimensioni. Le vestigia dell'antichità si rivelano spesso frammentate qua e là per la città e sarebbe un peccato perdersi le Terme dell'Indirizzo, le Terme della Rotonda o le Terme Achilliane: meglio partire muniti – o procacciarsi in loco – una buona guida, ben dettagliata!
L'emblema di Catania, però, è sicuramente «'u liotru», la “Fontana dell'Elefante”. Il monumento ritrae un pachiderma sul cui dorso campeggia un alto obelisco, opera dell'architetto Giovanni Battista Vaccarini: è ammirabile a piazza Duomo, nel centro, sul cui lato est si erge la Cattedrale di Sant'Agata, patrona di Catania.
È ovviamente l'edificio sacro più importante della città, una costruzione iniziata nell'anno Mille, ma che per infinite vicissitudini è stata distrutta o crollata e poi ricostruita più e più volte, recando quindi, ancora, tracce di vari stili artistici. Qui riposano i resti mortali della Santa, profondamente amata da tutti i catanesi. E da qui parte la processione della Festa di Sant'Agata, l'evento più sentito della città, che avviene due volte l'anno, una a febbraio (dal 3 al 5) l'altra ad agosto, il 17. Città illuminata e tappezzata a festa, riti votivi e musica, leccornie e vino.
A proposito di musica: il Teatro Bellini, intitolato al musicista Vincenzo Bellini che era appunto catanese, è uno spettacolo prima dello spettacolo: facciata in stile sansoviniano, affreschi di Bellandi, dipinti di Sciuti, è una goduria degli occhi prima che delle orecchie.
E per non farci mancare niente, due parole su un altro godimento: quello del palato! Catania è famosa per alcune prelibatezze tipiche. Naturalmente la cucina, da degna città costiera mediterranea, si basa molto sul pesce, ma ciò che assolutamente bisogna provare sono gli arancini – una sorta di palle di riso al ragù, impanati e fritti – e i gelati, particolarissimi.
Da mangiare magari sulla spiaggia, in odor di mare e facendosi baciare dal sole. Qui forse è possibile cogliere l'intima bellezza catanese.