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Lo Stromboli, uno dei vulcani più attivi del Mondo
Testo: Raul Montoleone e Vito La Colla
STROMBOLI IN SINTESI
Altezza 924 m
Prominenza 924 m
Coordinate 38° 47' 19" N
Coordinate 15° 12' 46" E
Questo vulcano, che ha originato l'omonima isola di Stromboli circa 160.000 anni fa, è uno dei più attivi dell'intera Terra, visto che è in fase eruttiva ininterrotta da alcune migliaia di anni, con brevi interruzioni in tempi recenti di un paio d'anni al massimo (come nel 1908-1910); l'aumento dell'intensità della sua attività, che avviene di tanto in tanto, come ad ottobre del 2022, fa innalzare il livello di allerta.
Proprio per questo motivo lo Stromboli viene sempre monitorato con particolare attenzione dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in modo da poter avvertire per tempo la popolazione in situazioni di potenziale pericolo; gli eventi più intensi di questo secolo si sono verificati fra fine febbraio ed aprile 2007 e precedentemente da dicembre 2002 a luglio 2003.
L'Italia è un Paese con diversi vulcani attivi, a partire dal non lontano Etna e da un'altra isola delle Eolie, Vulcano, in fase 'dormiente' da oltre un secolo, oltre ai Campi Flegrei ed al Vesuvio in Campania, potenzialmente il più pericoloso.
Tornando allo Stromboli la sua altezza è di 924 metri (i crateri principali sono più in basso, a circa 750 metri d'altezza), mentre l'intera isola, la più settentrionale ed orientale dell'arcipelago delle Eolie, è ampia 12,2 Km² ed ospita circa 500 abitanti stanziati nella parte nord-orientale dell'isola, ad esclusione di pochi nuclei familiari che vivono a Ginostra, nella zona sud-occidentale, più esposta agli eventi vulcanici violenti dello Stromboli.
L'attività vulcanica regolare dello Stromboli ha dato il nome a questa tipologia di eruzione esplosiva, chiamata perciò stromboliana; la lava di questi vulcani è un basalto piuttosto fluido che ristagna nel cratere, libera gas e raffreddandosi diventa più viscosa, questo processo si ripete senza sosta in quanto continua ad affluire nuovo magma e di conseguenza si verificano delle esplosioni di energia moderata che proiettano fino ad un massimo di 100-200 metri d'altezza frammenti di magma e getti di gas, molto spettacolari, visto che nel caso dello Stromboli si ripetono ogni 10-20 minuti.
Per via della conformazione morfologica del vulcano il materiale che fuoriesce dal cratere si dirige normalmente a nord-ovest e tramite la Sciara del Fuoco, un ripido pendio a picco sul mare, raggiunge il Tirreno e circa 1700 metri di profondità, senza causare quindi grossi disagi alla popolazione, permettendo inoltre di effettuare in sicurezza escursioni sia diurne che notturne per ammirare più da vicino questa 'montagna infuocata'.
In certe occasioni l'attività di questo vulcano è stata però più intensa, nel 1930, considerando gli ultimi secoli, s'è verificato l'episodio più significativo, con la morte di 6 persone.
L'11 settembre avvenne una forte esplosione dal cratere, con decine e decine di grossi massi che furono scagliati nel cielo dalla possente bocca eruttiva, e molti di essi ricaddero sul terreno dell'isola, specialmente dalla parte ovest, dove si trova il piccolo abitato di Ginostra, citato in precedenza. Altri caddero in mare, sollevando enormi colonne d'acqua; i massi più grossi, valutati del peso di centocinquanta chili, rotolando lungo i pendii della montagna investirono qualche casa e causarono diversi ferimenti.
Il fatto più clamoroso e drammatico avvenne però sul lato est, verso l'abitato di San Vincenzo, ed esattamente nella frazione di San Bartolo, posta a nord del paesino, nel punto abitato più vicino (un chilometro e mezzo) alla Sciara del Fuoco.
Da una fenditura posta un po' più sotto del grande cratere fu espulsa con violenza una massa di gas e cenere rovente che rotolò velocemente lungo il pendio, piuttosto ripido, inserendosi in uno dei tanti canaloni che circondano il cratere. Questa nube piroclastica ardente si diresse a grande velocità verso le case di San Bartolo e per 6 abitanti non ci fu niente da fare, visto che questo fenomeno è imprevedibile e non si può determinare a priori la direzione della pericolosissima nube vulcanica, che colse di sorpresa questi malcapitati; altre 22 persone rimasero ferite.
Nella cartina allegata potete vedere la zona investita dalla nube, solo la parte sud dell'isola fu risparmiata dai lapilli infuocati, mentre un enorme manto di cenere avvolse la parte nord-orientale di Stromboli.
Nella mappa sottostante è invece mostrato dove si trova lo Stromboli, in relazione agli altri vulcani siciliani non distanti da esso ed alle coste della Calabria e della Sicilia.